La sera del 10 febbraio 2006, con una spettacolare Cerimonia di Apertura (foto di Daniele Solavaggione), che ha raggiunto quasi 2 miliardi di spettatori in tutto il mondo, s’inaugurava nello Stadio Olimpico, già stadio Comunale “Vittorio Pozzo”, la XX edizione dei Giochi olimpici invernali.
Dieci anni dopo, la Città di Torino – compatibilmente con i limiti di spesa imposti dalla “gestione provvisoria” – vuole festeggiare la ricorrenza, con una serie di eventi che abbracceranno tanto la città, quanto le montagne Olimpiche.
Grande protagonista della stagione, come Presidente del TOROC, Valentino Castellani è anche tra i promotori delle celebrazioni per il decennale di Torino 2006.
Se dovesse scegliere due immagini per raccontare le sue Olimpiadi quali sceglierebbe?
«Non sarò molto originale nel dire la Cerimonia di Apertura, ma fu un momento molto emozionante, perché mostrò a tutto il mondo il gran lavoro svolto nei 7 anni precedenti. E poi non posso dimenticare la sera della premiazione in Medals Plaza della staffetta maschile 4×10 di fondo, con tanto di nevicata. Nessuno sceneggiatore avrebbe potuto fare di meglio, fu una serata magica».
Cosa hanno rappresentato le Olimpiadi per i torinesi?
«Sono state il momento della presa di consapevolezza di quanto Torino fosse bella. Ricordo la prima Notte Bianca, con centinaia di migliaia di persone in piazza; una risposta e una partecipazione che fino a pochi giorni prima sembravano impensabili. Hanno segnato un importante momento di scoperta della propria città».
E che ruolo hanno giocato nella trasformazione di Torino?
«Credo siano state un catalizzatore importante della trasformazione, uno spartiacque. La Torino plurale di oggi, che piace ai turisti, anche stranieri, ha iniziato a prendere forma in quesgli anni. Certamente le Olimpiadi non sono state l’unico motore di questo cambiamento delal città, ma la trasformazione è in parte frutto dell’eredità lasciata dai Giochi invernali».
Si accenneva alle difficoltà di bilancio della Città, ma sarebbe importante riuscire a celebrare il decennale dell’evento. Cosa avete immaginato?
«Il 10 febbraio, giorno della Cerimonia d’Apertura, vorremmo realizzare un grande evento al Museo Nazionale della Montagna, per esporre i cimeli olimpici; inoltre si sta pensando a un documentario costruito con i materiali a disposizione nelle teche RAI. Tra fine febbraio e inizio marzo, vorremmo realizzare una grande festa con tutti i volontari che hanno reso possibile l’evento, per poi spostarci sulle montagne, a Bardonecchia e Sestriere».
IL VIAGGIO CONTINUA
Durante la conferenza stampa di mercoledì 10 febbraio a Palazzo Madama è stato presentato il programma dettagliato di “TORINO 2006 – 2016: il viaggio continua”. Informazioni, curiosità e il programma dettagliato della manifestazione si trovano sul sito dedicato all’evento.
Tre giorni di festa, con spettacoli dal vivo, sfilate, mostre, competizioni sportive e una Notte Bianca. Si parte giovedì 25 alle 17 all’Urban Center Metropolitano con l’inaugurazione della mostra fotografica “Torino. Dalle Olimpiadi al futuro” e tra gli eventi “paralleli”, ci sarà il prologo del Mercato Olimpico in piazza Solferino (dal 14 al 28 febbraio).
Il terzo numero di Torino Storia, in edicola dal 15 gennaio, ricorda i Giochi invernali del 2006 e racconta come nacque l’idea delle Olimpiadi a Torino.