Il 9 gennaio 1878 moriva a Roma Vittorio Emanuele II; il 23 aprile il sindaco di Torino Luigi Ferraris comunicò la volontà del nuovo sovrano Umberto I «di donare al Municipio la collezione di animali viventi coi relativi materiali costituenti il suo giardino zoologico». I torinesi però non accettarono il dono: lo Zoo sarebbe costato troppo e venne smantellato nel 1886.
La struttura. Lo Zoo – allestito in prossimità dell’attuale corso San Maurizio, proprio sotto i bastioni – era fornito di grandi voliere a forma di pagoda, casotti muniti di una zona coperta e una all’aperto, gabbie con inferriate destinate alle belve, ampie vetrate con impianto di riscaldamento che rendevano, se non confortevoli, senz’altro meno drammatiche di un tempo le condizioni di vita degli animali. L’ingresso al pubblico era gratuito.
Il dono rifiutato. La discussione del Consiglio Comunale sul dono del Re si tenne nella primavera del 1879. Vennero presi in esame i costi di gestione che la Commissione incaricata di valutarne l’impatto economico stimò in 67.000 lire per l’esecuzione di «opere iniziali» e 73.000 annue per le spese «di mantenimento». Si decise di nominare «un Comitato, con l’incarico di fare il Programma per la costituzione di una Società, la quale provvedesse alla conservazione del Giardino zoologico, nell’attuale località e per un periodo da 10 a 15 anni». Non durò tanto: lo Zoo, chiuso ai visitatori nel 1883 e definitivamente smantellato tre anni dopo, cedette il posto al maneggio reale, mentre gli avveniristici ricoveri degli animali furono trasformati in serre.
2 commenti su “Corso San Maurizio, lo Zoo di Casa Savoia: venne smantellato dal Comune”
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Molto molto interessante Per poter meglio stabilirne l’esatta ubicazione occorrerebbe conoscere ciò che attualmente è ubicato nel sito .Dov’era il maneggio reale ?
Dall’articolodi Fulvio Peirone, sul numero cartaceo di Torino Storia in edicola dal 15 gennaio: lo Zoo era “allestito in prossimità dell’attuale corso San Maurizio, proprio sotto i bastioni”.