«Ha osato sfidare Venezia sul mare! Ha costretto il Leone di San Marco a umiliarsi dinanzi alla bianca Croce di Savoia!». Il Duca Emanuele Filiberto è senza parole, combattuto fra sorpresa, ira e compiaciuto orgoglio. Il suo ammiraglio Andrea Provana di Leynì, di cui si fida come di se stesso, audace quanto accorto, gli ha procurato una bella grana, che però potrebbe rivelarsi strategica.
Con le due galere «Sole» e «Margherita », che costituiscono tutta la flotta sabauda, all’alba del 31 ottobre 1558, ha imposto di ammainare le vele in segno di resa a una nave della Serenissima Repubblica, abbordata al largo dell’isola di Cefalonia, in quel mar Adriatico che i veneziani considerano loro assoluto dominio. A bordo dell’unità veneziana, comandata dal capitano Girolamo Manzon, era imbarcato Giovan Battista Querini, console ad Alessandria d’Egitto, costretto a rimpatriare perché malato. Fra Torino e Venezia è subito lite. Esaspera le già tese relazioni fra le due potenze, che rivendicano il Regno di Cipro, indisponibile, perché in gran parte in mano islamica. La scintilla per fortuna non farà divampare un’esplosione, ma darà
delicato lavoro alle cancellerie dei due paesi, che troveranno un’intesa. A metà del XVI secolo la Repubblica di San Marco sarà la prima potenza ad aprire a Torino un’ambasciata permanente, a Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, in via Doragrossa, l’odierna via Garibaldi 22, dove oggi ha sede il Museo Storico di Reale Mutua Assicurazioni.
Dopo Venezia furono gli svizzeri a stabilire regolare presenza a Torino, dal 23 ottobre 1578: gli ambasciatori di Friburgo e di sei cantoni sottoscrissero con Emanuele Filiberto un trattato di mutua assistenza militare. Al tempo di Vittorio Emanuele II la Confederazione aveva legazione in via Thesauro 2, in un edificio poi distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
I diplomatici prussiani avevano sede nell’allora piazza Carlo Felice 12, nel palazzo ideato da Carlo Promis, oggi al numero civico 40.
Il corpo diplomatico russo, dal 1° novembre 1861, prende sede nel sontuoso palazzo Scaglia di Verrua, in via Stampatori 4, nei locali al piano nobile lasciati liberi dalla legazione spagnola, rientrata in patria.
E poi ancora, tra gli altri, la nunziatura apostolica, rappresentanza diplomatica dello Stato della Chiesa, aveva sede nei palazzi curiali di via San Martiniano 29; la diplomazia brasiliana era di stanza in corso Oporto 13, oggi corso Matteotti, e la prima Legazione USA risiedeva all’Hotel Europa, in piazza Castello all’odierno numero 99.