Tra le statue che adornano la monumentale fontana, edificata nel parco del Valentino di Torino nel 1898 c'è una statua molto simile all'effige del celebre pensatore. Un caso o una precisa volontà?
Se, passeggiando al Parco del Valentino, di fronte alla Fontana dei Mesi avete creduto di incrociare lo sguardo di Karl Marx siete in buona compagnia. Infatti, che il volto barbuto del pensatore tedesco si nasconda tra le statue dell’eclettica fontana, recentemente tornata a splendere dopo il restauro del 2019, è pensiero comune tra molti torinesi, tramandato da padre in figlio o diffuso tra appassionati con il passaparola.
Si tratta di una semplice leggenda metropolitana o di una curiosità con un possibile fondo di verità?
Il presunto volto di Marx appartiene in realtà a una delle statue che adornano la fontana, progettata da Carlo Ceppi per l’Esposizione Generale Italiana del 1898 e unico lascito superstite di quell’evento grandioso, pensato per celebrare il cinquantesimo anniversario dello Statuto Albertino. Tra le statue che adornano la fontana, il Po è raffigurato da un uomo avanti con gli anni eppure prestante, a torso nudo, seduto su una piccola imbarcazione, con i putti ai suoi piedi e un lungo tridente. Il volto di questa statua, contornato da folti capelli scarmigliati e da una lunga barba, è estremamente simile a quello del filosofo ed economista Karl Marx, così come fissatosi nel nostro immaginario collettivo grazie a una serie di fotografie scattate a partire dal 1870 (quando Marx aveva 52 anni) dai fotografi londinesi Mayall.
Ma chi potrebbe aver avuto l’idea di ispirarsi a Karl Marx per la statua del Po? Difficile credere che sia stato l’aristocratico Carlo Ceppi, progettista dell’opera. Potrebbe allora essere Luigi Contratti, scultore a cui venne affidato il compito di realizzare la statua del Po? Nato nel 1863 a Portogruaro Veneto, fu giovanissimo scalpellino nel bresciano, prima di trasferirsi a Torino per frequentare l’Accademia Albertina dove più tardi avrebbe insegnato per diversi anni. Che Contratti si fosse avvicinato al pensiero marxista tra gli scalpellini bresciani e avesse voluto lasciare un omaggio segreto al suo mentore nella sua statua del Po? È un’ipotesi suggestiva, ma purtroppo non abbiamo elementi a suffragarla, come non sappiamo quanto le fotografie di Marx oggi celebri fossero allora conosciute in italia, a Torino, anche se le sue idee lo erano certamente.
Il volto di Marx nella fontana fu un’idea dello scultore, del progettista o – addirittura – una trovata tra il politico e il goliardico di qualche lavorante, ipotesi questa molto poco probabile? Oppure il volto del Po è semplicemente quello di un signore barbuto che assomiglia solo per caso a quello di Karl Marx?
Forse non lo sapremo mai con certezza, ma la leggenda del volto del padre del socialismo nascosto tra le statue di una fontana torinese non sembra destinata a spegnersi facilmente.
Fotografie di: Paolo Patrito