ANTICIPAZIONE DEL NUMERO DI MARZO 2022 - Sei principesse hanno custodito il palazzo per due secoli, lasciando traccia negli arredi, nelle decorazioni, nell’allestimento delle sale. I lavori della Soprintendenza ci permettono di scoprire gli appartamenti di Paolina Borghese, sorella di Napoleone, della Regina Margherita, di Elisabetta di Sassonia, cugina di Sissi...
8 marzo, buona festa della donna, buona festa a tutte le nostre lettrici! Pochi forse sanno che uno dei luoghi migliori per celebrare la ricorrenza odierna è il Palazzo Chiablese nel complesso del Palazzo Reale di Torino che, in momenti diversi della sua secolare storia, sì è affermato come residenza femminile di Casa Savoia.
È quanto stanno rivelando gli studi storici e gli importanti cantieri di restauro avviati negli anni dalla Soprintendenza, guidata dal 2015 dall’architetto Luisa Papotti. Stanno restituendo alla storica residenza sabauda la sua preziosa storia, per lungo tempo negata, negli spazi che vennero trasformati in uffici pubblici nel secondo dopoguerra.
I lavori non sono ancora conclusi, ma il loro procedere ci dà occasione di tracciare un (primo) itinerario negli ambienti del palazzo, un viaggio nel tempo in compagnia delle donne che hanno vissuto la residenza.
Maria Anna di Savoia. Il Settecento è il «secolo d’oro» di Palazzo Chiablese. È agli anni Cinquanta del XVIII secolo, infatti, che risale la prima campagna decorativa degli appartamenti che il re Carlo Emanuele III destina al figlio cadetto Benedetto Maurizio, Duca del Chiablese. In quegli anni lavorano alla decorazione i più illustri artisti piemontesi e italiani allora attivi alla corte sabauda: Vittorio Amedeo Cignaroli, Claudio Francesco Beaumont, Francesco De Mura, Gregorio Guglielmi. Accanto a loro artigiani, tra cui Pietro Piffetti, e maestranze qualificate. Nel 1775, dopo alcuni tentativi – mai andati in porto – di matrimoni con una delle figlie dell’imperatrice Maria Teresa, Benedetto sposa sua nipote, Maria Anna, figlia del suo fratellastro Vittorio Amedeo III.
Occorre celebrare la grandezza dell’evento e della nuova inquilina. Per le sale della Duchessa del Chiablese intervengono quindi altri artisti, tra cui Leonardo Marini, disegnatore di corte…
Paolina Bonaparte. Ambienti ancora tutti da scoprire sono quelli che affacciano sui cortili interni, anche questi sede negli ultimi decenni di uffici, ma non meno ricchi di storia degli ambienti più celebrati e in parte già restituiti alla visita del pubblico. Tra questi il cosiddetto appartamento napoleonico, dimora torinese di Camillo Borghese, dal 1808 Governatore del Piemonte, che abita il palazzo con la moglie Paolina Bonaparte, sorella dell’Imperatore.
Maria Cristina di Borbone. La Restaurazione post napoleonica riporta i Savoia a Torino e, venuta a mancare Maria Anna del Chiablese, il palazzo passa a Carlo Felice e alla moglie, Maria Cristina di Borbone Napoli. Anche dopo la salita al trono di Carlo Felice nel 1821, la coppia ha tra le residenze privilegiate i castelli di Govone e di Agliè, insieme al Palazzo Chiablese, preferito rispetto al Palazzo Reale, tanto che proprio qui il sovrano morirà nel 1831. Figura poco approfondita dagli storici, Maria Cristina ha però in quegli anni un importante ruolo nella promozione artistica e nel mecenatismo. Le vicende successive del palazzo hanno quasi completamente cancellato decorazioni e allestimenti del periodo della Restaurazione. Solo i documenti d’archivio ci raccontano dell’aspetto degli ambienti con gli arazzi che rivestivano le pareti e decorazioni di gusto neoclassico, pare direttamente scelti dalla sovrana, sempre molto attenta a quanto di bello si produceva nelle altre corti e particolarmente a Milano.
Elisabetta di Sassonia. In occasione delle sue nozze (1850) vengono realizzati interventi di ammodernamento sia decorativo che impiantistico. A dirigere i lavori è Alphonse Dupuy, già architetto e segretario di Maria Cristina e passato poi al servizio dei duchi di Genova. Elisabetta abita le camere verso piazzetta Reale e per lei viene creata la nuova Camera dell’Alcova accessibile dall’antistante galleria, la stessa in cui nel 1883 venne collocato, per le nozze tra Tommaso di Genova e Isabella di Baviera, il mobile doppiocorpo di Pietro Piffetti che, finito in collezione privata nel secondo dopoguerra e recuperato nel 2018, è stato recentemente riallestito al termine dell’importante operazione di restauro integrativo della galleria.
Margherita di Savoia. Palazzo Chiablese è residenza d’elezione della Regina Margherita – la più celebre e forse più amata tra le regine sabaude moderne – che, un po’ per calcolo e un po’ per sorte, sarebbe diventata la prima Regina d’Italia. Margherita trascorse la sua giovinezza insieme al fratello Tommaso proprio tra le sale di Palazzo Chiablese, dove era nata nel 1851, oltre che del Castello di Agliè, coltivando quel gusto per l’arte e la mondanità che porterà con sé anche al Quirinale.
Isabella di Baviera. L’ultima donna di palazzo Chiablese è un’altra principessa tedesca: Isabella di Baviera. È a lei che si devono i lavori nell’appartamento meridionale che determineranno il suo assetto definitivo. Risale alla fine dell’Ottocento il rifacimento di alcuni ambienti compreso il Gabinetto di Toeletta adiacente alla Camera dell’Alcova della Duchessa. Gli attenti studi sulle vicende degli appartamenti ducali hanno recentemente permesso di identificare l’antico aspetto di questo Gabinetto e delle sue fasi costruttive.