Non esiste più e nessuno sa che fine abbia fatto. Lo di- strussero? Lo smontarono? Giace in un magazzino? Parliamo del gigantesco termometro che decorava il giardino Sambuy di piazza Carlo Felice prima della Seconda Guerra Mondiale. Doveva essere spettacolare, alto 3 metri, fatto di cemento e metallo, coperto da una elegante cupolotta in stile liberty, che durante i rigidi inverni si caricava di neve. Ne abbiamo l’unica testimonianza in due immagini, una di inizio Novecento, l’altra datata 1938.
Il termometro che non c’è più resta nella storia dei preziosi che in fasi diverse decorarono lo spazio davanti alla stazione di Porta nuova. Un altro: l’orologio fiorito che scandiva il tempo con le lancette piantate nell’erba di un’aiuola, dono della Città di Ginevra negli anni Cinquanta, smontato prima di costruire gli ingressi alla metropolitana sotterranea. Un altra: il monumento a Massimo d’Azeglio, eretto nel 1873, traslocato al Valentino nel 1936.