Età Barocca

La nostra culla a Palazzo Carignano

Era la casa natale di Vittorio Emanuele II, tra le sue mura si riunirono le prime assemblee del parlamento italiano. Ma l’edificio racconta una storia più antica nelle sale dei principi che vi abitarono tra sei e settecento, spazi che potrebbero aprire al pubblico.

Con palazzo Carignano, Guarini poté inventare dalle fondamenta un’architettura ispirata dal suo genio e al tempo stesso aggiornata a quanto di meglio vi fosse in questo campo: per questo, l’architetto prese a modello i progetti, visti a Parigi, che Bernini aveva presentato al Re Sole per il Louvre. La peculiarità del palazzo risiede nell’originalità della pianta, incentrata sull’ovale centrale che modella il resto dell’architettura donandole un aspetto fino ad allora mai visto in una Residenza Reale. Le rampe degli scaloni, anch’esse curve, favoriscono l’effetto di sorpresa che permea l’architettura guariniana. Le forme tondeggianti del palazzo non sono l’unica cosa che colpiva l’occhio del passante. Intorno alle finestre della facciata sulla piazza, infatti, Guarini realizzò una decorazione che pare un copricapo dei nativi americani, ricordo della vittoria contro gli indiani Irochesi del Québec riportata nel 1667 dal reggimento Carignan-Salières.

Qualche numero:

1679: l’anno di inizio del cantiere del palazzo nuovo dei principi di Carignano, voluto
 da Emanuele Filiberto e progettato dall’architetto Guarino Guarini.

7: i principi di carignano che si sono avvicendati nelle sale del palazzo prima di indossare la corona di re di Sardegna, 
nel 1831 con carlo Alberto.

1820: anno di nascita di Vittorio Emanuele II, che vide i natali nell’appartamento di mezzogiorno il 14 marzo. Divenne primo re dell’Italia unita nel 1861.