Novecento

La storia dell’illuminazione pubblica a Torino

La grande avventura della luce in città, dalle prime lampade ad olio di fine Seicento fino alle moderne luci a led

La storia dell’illuminazione pubblica a Torino parte nel 1675, quando la Madama Reale, Giovanna Battista di Nemours, ordinò al Consiglio generale della città di illuminare le vie di Torino, posizionando in corrispondenza degli incroci semplici lampade ad olio ricoperte di tela cerata sorrette da leggere pertiche.
Cento anni dopo il primo salto tecnologico: nel 1782 l’architetto Francesco Valerio Dellala di Beinasco progettò un sistema composto da 625 lanterne, parte a olio, parte a sego.

Lampioni in piazza VittorioUno degli ultimi lampionai
Nel corso dell’Ottocento le lampade a olio e a sego lasciarono gradualmente il posto a quelle a gas, prima nel privato che nel pubblico. Nel 1822 le prime fiammelle fecero la loro comparsa all’attuale Caffè San Carlo, mentre nell’illuminazione cittadina vennero introdotte a partire dal 1840.
Nel frattempo si stava diffondendo in tutta Europa l’elettricità, di cui uno dei pionieri fu un inventore torinese, Alessandro Cruto da Piossasco. Il primo lampione elettrico a Torino venne installato in via Roma nel 1882. Due anni più tardi, nel 1884, in occasione dell’Esposizione Generale Italiana, vennero illuminati piazza Carlo Felice, il Teatro Regio e la Stazione di Porta Nuova. Nel 1907 venne costituita l’Azienda Elettrica Municipale che permise, tra le altre cose, di abbassare il costo dell’energia elettrica. Così, per l’Esposizione internazionale del 1911, che si tenne al Parco del Valentino, le luci divennero esse stesse un’attrazione, estesa com’era lungo la sponda del Po, nel tratto compreso tra il Ponte Umberto I e il Ponte Isabella.

Luci sulla Gran Madre Luci in corso Vittorio Emanuele II Luci in corso Unità d'Italia
In quegli anni l’illuminazione elettrica restava tuttavia un servizio poco diffuso. Nel 1912 erano in servizio in città 580 lampade elettriche, ma ancora in attività erano 6.700 fanali a gas e 374 a petrolio, lampade che verranno poi soppresse nel 1917.
Tra gli anni Trenta e Cinquanta Torino diventò una delle capitali internazionali dell’illuminazione pubblica, soprattutto grazie al progetto avveniristico della nuova via Roma, che comportava specifici impianti luminosi, e i preparativi per le celebrazioni di Italia ’61 che consentirono nuove sperimentazioni, la cui sfida è rilanciata oggi con la posa degli impianti a led.


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