Lido Savoia, Lido Meirano, Lido Spezia… L’Ottocento vide fiorire sulle rive del Po stabilimenti balneari rimasti in funzione sino a metà del Novecento.
I bagnanti dovevano indossare mutande lunghe almeno fino al ginocchio; le aree riservate agli uomini e alle donne dovevano essere completamente separate per garantire la totale riservatezza alle signore. Lo stabilimento era illuminato la sera, chiudeva alle dieci con tassativo divieto di prendere i bagni durante le ore notturne e vigeva anche la proibizione di bagnarsi la domenica «nelle ore dei divini uffizi».
Un pensiero su “L’epoca d’oro delle spiagge in città”
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Complimenti alla signora Pensotti per la bella ricerca . La “spiaggia alla confluenza tra Po e Sangone” è quella che negli anni ’50 del 900 ispirerà Gipo Farassino per la sua “Sangon Blues” :
al saba fas festa / i vad con la vespa a Sangon
la slip a quadratin/ la maja da pistin
mi ‘m campo ‘n mes i roc ” …