La "Torre Balilla" di Marina di Massa e l'epoca d'oro delle case vacanza pagate dall'azienda automobilistica per i figli dei lavoratori
Generazioni di torinesi hanno frequentato le colonie estive della Fiat. Lungo buona parte del novecento migliaia e migliaia di ragazzi hanno abitato le case vacanze che la grande fabbrica offriva ai figli dei propri lavoratori in località turistiche del Piemonte, della Valle d’Aosta, della Liguria e della Toscana. La colonia più celebre è certamente quella di Marina di Massa, inaugurata il 24 luglio 1933 in uno spetta- colare edificio a forma di torre (la «Torre Balilla») sulla riva del mare.
Le colonie nacquero in un periodo in cui le vacanze estive erano ancora precluse alla maggior parte degli italiani. All’interno del sistema di welfare aziendale di Fiat le colonie costituivano un supporto ai lavoratori e anche un modo per far crescere la solidarietà aziendale e per ridurre la conflittualità nelle fabbriche.
La prima casa vacanza Fiat fu aperta nel 1924 in Valle d’Aosta a Challand Saint Victor; le altre in Liguria (Chiavari e Finale Ligure), in Piemonte (Lanzo, Frabosa Soprana, Traversella, Giaveno) e addirittura sulla collina torinese, a Villa Rey, dove i ragazzi potevano trascorrere le giornate estive rientrando nelle loro case all’ora di cena.
La Torre Balilla di Marina di Massa (progettata da Vittorio Bonadè Bottino, l’architetto di Mirafiori, oltre che delle altre “torri” al Sestriere e a Sauze d’Oulx) fu costruita quando la Fiat contava 27 mila dipendenti. Ogni anno poteva ospitare 1600 bambini tra i 6 e i 12 anni nel periodo estivo.
La vita della colonia era rigidamente scandita: dopo la sveglia alle 8 i bambini rifacevano il letto, poi seguiva la doccia, la colazione, il rito dell’alzabandiera, infine ci si recava in spiaggia a grandi gruppi. Qui veniva concesso un bagno in mare di pochi minuti. Dopo pranzo, il pomeriggio si riposava in camerata prima di fare lunghe passeggiate in pineta.
Paradossalmente la fine dell’epoca d’oro delle colonie fu decretata dalla Fiat quando vennero introdotti nuovi modelli di auto, come la 600 e la 500, alla portata di tutti, dando il la alle vacanze di massa. Oggi molti dei centri estivi sono andati distrutti o sono in rovina. Resistono però le torri (quella di Marina di Massa trasformata in villaggio vacanze) e, con loro, i ricordi di chi ha trascorso in colonia le estati della sua infanzia.