Questa sera conosceremo il nome del Sindaco di Torino per i prossimi cinque anni. Intanto, su Torino Storia del mese di ottobre ecco le immagini e il racconto del suo ufficio a Palazzo Civico, delle sale auliche barocche del municipio, dei cortili del palazzo e del suo rifugio antiaereo
Nuovo Sindaco a Torino. Con le elezioni di questo ottobre inizia una nuova era nel governo della città. Nelle prossime settimane i torinesi cominceranno a familiarizzare con il nuovo inquilino del palazzo municipale, la «casa» del Sindaco. E proprio il Municipio sarà al centro dell’attenzione con l’insediamento del primo cittadino, l’avvicendamento degli assessori, il trasloco delle scrivanie e degli scatoloni negli uffici di rappresentanza.
Palazzo Civico. Tutti conoscono il palazzo municipale, o almeno conoscono la sua bella facciata barocca in piazza Palazzo di Città. Capita ogni tanto di varcare il portone oltre il colonnato, ma raramente si considera il Municipio nella sua veste monumentale, di edificio storico ricco di tesori artistici e architettonici, come la famosa Sala delle Colonne, il cortile d’onore e l’imponente scalone di accesso al piano nobile, la Sala dei Marmi e la Sala Rossa, aula dell’assemblea del Consiglio Comunale.
Le stanze del Sindaco. Visite guidate gratuite al Palazzo municipale si tengono su prenotazione
(tel. 011.01124012) in vari giorni della settimana. L’itinerario di «Torino Storia» (integrale sul numero 62 nell’ampio servizio di Paolo Patrito, in edicola dal 15 ottobre, oppure acquistabile qui, in versione cartacea o digitale) parte dall’ufficio del Sindaco, il suo luogo di lavoro quotidiano. Questa grande camera al piano nobile è rimasta sostanzialmente fedele all’impianto decorativo originale del Palazzo e conserva il suo arredamento da salotto di pregio con stucchi dorati, camino in marmo, soffitti affrescati.
Dalla finestra del Sindaco ci si affaccia su piazza Palazzo di Città, l’antica piazza delle Erbe, ove un tempo si svolgeva il mercato cittadino ed oggi si tengono le manifestazioni popolari.
Il miracolo di Torino. Chi entra nella stanza del Sindaco, se non fa attenzione, rischia di non cogliere una caratteristica unica di questo prezioso ambiente, osservabile solo alzando gli occhi verso il soffitto. Lungo la fascia alta delle quattro pareti corre un fregio dipinto che racconta con stile didascalico alcune scene del Miracolo Eucaristico avvenuto a Torino il 6 giugno del 1453. Lo stesso tema è protagonista della volta centrale di questa camera: una tela esagonale che raffigura il momento in cui l’ostia miracolosa si appresta a scendere nel calice offerto dal vescovo
Ludovico da Romagnano.
Come si spiega un tema così squisitamente religioso nel palazzo del potere pubblico? Si spiega con il fatto che fin dal XV secolo il Miracolo Eucaristico venne simbolicamente adottato dall’Amministrazione cittadina come patrimonio «della Città», prima che della Chiesa. Il Miracolo, avvenuto a poche decine di metri dal Municipio (nell’attuale piazza Corpus Domini) si prestava allo scopo e venne cavalcato dal Comune che, all’inizio del Seicento, si fece anche promotore della costruzione della Basilica del Corpus Domini. Una chiesa alternativa al Duomo del Vescovo, una chiesa “della città”.
Le Sale e il Rifugio. Il tour nelle altre sale (dei Marmi, Verde, Rossa, delle Colonne…) e nel rifugio antiaereo del Municipio, prosegue su Torino Storia di ottobre. Intanto… dalla redazione di Torino Storia, auguri di buon lavoro al primo cittadino.