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Parco Dora, dalle ferriere Fiat alla musica elettronica

kff16flyerSabato 9 e domenica 10 luglio, Parco Dora si appresta ad ospitare per la quinta volta il Kappa FuturFestival, uno dei principali eventi a livello europeo, dedicati alla musica elettronica. Sotto la tettoia dello strippaggio sono attese 40mila persone, per 24 ore di musica, spalmate su tre palchi, con artisti del calibro di Skin, Ellen Allien, Sven Vath, Ricardo Villalobos e molti altri.
Prima di incarnare il simbolo della trasformazione urbanistica della Spina 3 e diventare il fulcro di grandi eventi urbani, che spaziano dalla street art alla musica elettronica, passando per o street food, l’area tra il sottopasso di corso Mortara e la Dora, fino agli anni Novanta, ospitava i grandi stabilimenti produttivi della Fiat e della Michelin.
3f11c25dce5c4ac3bf08636e7ccec076-1La nascita del complesso. Nel 1917 la Fiat acquisisce i terreni occupati dalle Ferriere Piemontesi sull’area Valdocco, compresa tra la ferrovia per Milano, il fiume Dora, via Livorno, via Ceva e corso Mortara.
Negli anni trenta lo stabilimento si amplia, insediando nuovi reparti in capannoni in carpenteria metallica progettati dagli Uffici tecnici Fiat. Cancellando alcune preesistenze come l’opificio della Società Anonima Bedarida e C. e le cascine Scaravella e Bianchina, lo stabilimento arriva ad estendersi fino a via Verolengo e via Borgaro.

43bc844f572a46fb9ca046b5b02171a2-1Nel luglio 1939 si inizia a costruire il nuovo stabilimento che avrebbe accolto il reparto Larghi Nastri, nell’area delimitata. Il complesso raggiunge una superficie di 400 mila metri quadrati, suddivisa in comparti: sull’area Valdocco si trovano le acciaierie; sull’area Vitali (tra via Orvieto, via Verolengo, via Borgaro, corso Mortara) sorgono l’impianto per i laminatoi e per le lamiere, le officine e gli impianti ausiliari e di manutenzione, le fonderie. Nel comprensorio Ingest (via Nole, via Borgaro, via Valdellatorre, corso Potenza) si producono nastri di lamiere.

La Seconda Guerra mondiale. Gli avvenimenti bellici (i bombardamenti causano danni lievi) costringono alla sospensione dei lavori. Le Ferriere Fiat furono colpite dalla RAF due volte nel corso del 1943: la prima il 13 luglio e la seconda il 13 agosto. In entrambi i bombardamenti, notturni, furono sganciate bombe di grosso e grossissimo calibro. L’ultimo bombardamento, diurno, fu effettutato da aerei dell’USAAF con la tecnica del tappeto di bombe (centinaia di bombe di piccolo e medio calibro). Si verificarono i seguenti danni: distruzione parziale della copertura del tetto, crollo di muricci, schiantamento degli infissi provocato da soffio di bombe dirompenti e incendiarie.
79fcec97b756476bb06db7795aaf9287-1Secondo dopoguerra e l’espansione. La produzione riparte a ritmo sostenuto, come testimonia il potenziamento delle strutture e la sostituzione dei tre ponti sulla Dora con una massiccia soletta, capace di reggere 15 tonnellate/mq, che ancora oggi copre parzialmente il fiume. Dal 1962 al 1964 si svolgono lavori di risistemazione e potenziamento dei macchinari in modo da aumentarne la produttività. Si tratta di notevoli investimenti che in realtà sembrano non dar peso all’incombente crisi del settore siderurgico, registratasi alla fine degli anni Sessanta. La Fiat cerca di resistere raggruppando nel 1978 le proprie attività siderurgiche sotto la Teksid, azienda creata appositamente, in seguito assorbita dalla Finsider, gruppo facente capo alle Partecipazioni Statali.
Il declino. Nell’ottobre del 1982 tutti gli stabilimenti delle Ferriere sono ceduti all’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI): l’attività, ormai in progressiva decrescita a causa della crisi che colpisce il settore metallurgico, si protrae fino al 1992, quando le ferriere chiudono definitivamente.
Con la trasformazione dell’area di Spina 3, avviata nel 1998, la demolizione del complesso siderurgico lascia il posto a un nuovo quartiere di residenze, commercio e uffici, dotato di un parco urbano di 450 ettari.
Parco Dora, la rinascita. Il parco postindustriale della Dora costituisce l’opera di maggior rilievo nell’ambito della trasformazione urbanistica della Spina 3 e, con i suoi 358.000 metri quadrati di superficie, rappresenta uno dei più vasti polmoni verdi della città. Il parco è costituito da cinque lotti che di questi conservano il nome: Vitali, Ingest, Valdocco (corrispondenti ai tre lotti delle Ferriere Fiat), Michelin e Mortara. Ogni comparto integra ambienti naturalistici e preesistenze derivanti dal passato industriale della zona, conservate e rifunzionalizzate; tra queste la torre di raffreddamento della Michelin, la grande struttura dello strippaggio e la centrale termica delle acciaierie Fiat.
La street art nel parco. Fin dagli albori del parco, esso è stato decorato da varie opere di street art, in perfetto connubio con le vaste aree verticali composte da muri, pareti, torrioni.

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Nel 2012 il festival dedicato alla street art PicTurin porta diversi artisti di fama internazionale a lasciare il segno nell’area post-industriale. Sui Walls della zona Indigest sono stati realizzati i lavori di Overspin, SMK crew, TOTS crew, Vesod, Knz Clan, Truly Design, Krio, ADC crew, Zoer & Velvet (CSX crew), Erase & Arsek. Sulle Towers dietro il capannone dello strippaggio si stagliano i lavori di 2501, Graphic Surgery e Verbo.
Murales_Parco_DoraIl 30 gennaio 2015 è stato inaugurato un murales dedicato a Bobby Sands, in occasione del 25º anniversario della sua morte. Le quattro torri di raffreddamento cilindriche sono state trasformate in quattro simboli dedicate all’attivista irlandese e alla sua patria: un boccale di birra e tre cappelli a cilindro dei colori irlandesi (verde, bianco, arancione).
Alcune aree della struttura sono state lasciate libere per l’esercizio di altri giovani writers.
Kappa FuturFestival a Parco Dora. Nel 2012 Movement organizza la prima edizione del Kappa FuturFestival e fin da subito lo scenario post-industriale di Parco Dora appare la location perfetta per il festival di musica elettronica.

k_0c47216ee5Si parte subito forte, tra i nomi in programma spiccano la superstar Fatboy Slim, Carl Cox, Deadmau5, Dyed Soundorom. L’anno successivo la line up cresce in quantità e qualità (Richie Hawtin, Apollonia, Ellen Allien). Dal 2014 Kappa FuturFestival conquista un posto di tutto rispetto nel panorama dei festival europei, schierano The Bloody Betroots, i Disclosure, Derrick May e Richie Hawtin, gradito ritorno. Dopo il sold out del 2015 (con nomi del calibro di Die Antwoord, Sven Väth, Marcel Dettmann & Ben Klock, Siriusmodeselektor), il KFF torna questo fine settimana e per Parco Dora si preannuncia un altro weekend incandescente.

Fonti: MuseoTorino e Wikipedia.