Informazioni aggiuntive
Tipo | Cartaceo e digitale, Solo digitale |
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€2.40 – €5.20
60 pagine a colori con le mappe della Torino antica e contemporanea
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Perdersi nei dettagli di una cartina – a chi non è capitato? – è un ottimo modo di notare, scoprire e ricordare particolari invisibili nell’esperienza dei luoghi «dal vivo». In più, è un esercizio divertente, che ricorda il vecchio rito di consultare le mappe di mare o di montagna in auto, o sulla salita di un sentiero, quando la strada non era ancora indicata da una voce elettronica guidata dal satellite.
Scrisse Robert Louis Stevenson: «Mi dicono che al mondo ci sono persone non attratte dalle mappe; mi riesce difficile crederlo».
In verità, anche a noi.
Questo volume – realizzato grazie alla passione e allo sterminato archivio dell’amico di Torino Storia Sandro Ortona, curatore dei testi – vuol essere un omaggio a tutti quelli che nelle mappe ancora si perdono, cedendo alla tentazione di popolarle di situazioni o di percorrere gli itinerari indicati.
La mappa semplifica, mette in evidenza pochi dati (a volte uno solo) ignorando tutti gli altri. È la sua forza, il suo elemento di interesse: sollevarsi, oltre che con la prospettiva anche con la resa grafica, dalla «confusione», rendendo evidente un singolo aspetto della realtà con simboli, colori, numeri. Pagina dopo pagina è qui proposto un viaggio nello spazio e nel tempo, rigorosamente mappe alla mano: l’antica via delle Gallie in strada del Portone, il Po travestito da lago ai Murazzi, gli alberi di Giuda alla Crocetta, i Comuni cancellati degli anni dell’unificazione italiana in una gita al termine della val Germanasca. E ancora: l’epoca dei tram extraurbani sul lungo rettilineo di corso Francia, la partecipazione politica di metà Novecento nelle perdute sedi di partito che animavano la vita dei quartieri, tutti i Savoia «salvati» nella toponomastica del dopoguerra…