Torino Sparita Vol. 1+2+3

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150 pagine a colori con le immagini della città che non c’è più

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Tre numeri monografici speciali, dedicati agli scorci che non ci sono più riprodotti dalle fotografie d’epoca (che possiamo mettere a confronto con la Torino di oggi!).
È sorprendente quanto materiale spunta dagli archivi. Particolarmente suggestiva l’immagine del vecchio ponte metallico al fondo di corso Vittorio Emanuele, smantellato nei primi anni del Novecento, così simile al Ponte di Brooklyn con i suoi tiranti di metallo e le sue altissime torri. Affiorano dalle nebbie del passato le foto del vecchio Ergastolo, dello Sferisterio, della Vasca Diana, del Viale Valentino. O ancora, nei primi trent’anni del Novecento sull’angolo, oggi anonimo, tra via XX Settembre e via Santa Teresa, zampillava un’elegante fontana a forma di Candelabro, poi dispersa nei depositi comunali. Fa impressione vedere ciò che hanno distrutto i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale: la torre liberty del Gasometro di corso Regina Margherita, la prima – elegantissima – sede della Gam, in corso Galileo Ferraris.
E ancora: la monumentale galleria davanti a Palazzo Reale che i Savoia realizzarono per le ostensioni della Sindone e per i grandi matrimoni della dinastia; i luoghi dell’antico gioco della pallamaglio a San Salvario, le tracce settecentesche dello scomparso cimitero di San Lazzaro, in riva al Po, che possiamo rivedere identico in riva… alla Dora, nel sacrario «gemello» di San Pietro in Vincoli. Le immagini di Venaria Reale raffigurano le architetture antiche della residenza di caccia, ma sono recenti, di fine Novecento. Eppure sono scatti stranianti. Chi la ricorda così, la Reggia, solo trent’anni fa, abbandonata e dimenticata? Messi a confronto con le foto attuali dei saloni, degli ambienti recuperati, dei giardini, quegli scorci non sono solo impressionanti, ma istruttivi. Aiutano a non dimenticare quanto il patrimonio culturale sia un bene concreto e impegnativo. Per nulla scontato.
Tra le istantanee più emozionanti della storia cittadina riproduciamo quella dell’antico Teatro Regio, gremito di pubblico in platea e sugli spalti. Era l’8 febbraio 1936. poche ore dopo – fortunatamente ad opera conclusa – un rogo violentissimo divorò l’intero edificio. torino avrebbe riavuto il «suo» teatro quasi quarant’anni più tardi.

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