Dopo 30 anni di chiusura, tre giorni di visite straordinarie per scoprire il Parlamento dove nacque l’Italia unita. Venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 marzo, dalle 10 alle 18, le visite al Museo Nazionale del Risorgimento, includeranno anche una tappa nella «Camera» di Palazzo Carignano.
Sul muro di fondo della sala, sotto il grande ritratto di Vittorio Emanuele II, un datario segna il 28 dicembre 1860. A fianco, le lancette dell’antico orologio sono ferme alle 14.30. La luce che filtra dal lucernario di cristallo al centro della volta si riflette sulle pareti di un tenue verde spento e si posa morbida sugli scranni laccati avorio, finemente decorati in foglia d’argento meccata, ricoperti di velluto rosso che il tempo e qualche granello di polvere hanno reso più scuro. I calamai incastonati nei banchi rivestiti di panno verde sono vuoti di inchiostro, ma chiudendo gli occhi non è difficile passare in dissolvenza dal silenzio assoluto a un vociare sommesso, via via più insistente fino a diventare concitato. Sono le voci degli uomini che poco più di 150 anni fa hanno fatto l’Italia, seduti – o meglio, ammassati – in questo stesso spazio, anticamente sala da ballo di Palazzo Carignano poi, per 12 anni, dal 1848 al 1860, sede della Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino. L’aula della Camera, che dal 1938 fa parte del percorso di visita del Museo Nazionale del Risorgimento, vive in questi giorni un momento particolare della sua storia. Da venerdì 17 a domenica 19 marzo – dopo quasi 30 anni di chiusura – torna possibile visitare l’interno della sala, interdetta al pubblico dal 1988 dopo un importante restauro conservativo, primo intervento della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. Dal 1988 solo gli addetti ai lavori e le personalità, tra cui i Presidenti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, hanno ancora potuto entrare e calpestare lo stesso pavimento percorso da Cavour.
I visitatori potevano scorgere l’aula dalle porte vetrate e, dopo il completo riallestimento del museo nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, anche attraverso una grande apertura posta su un soppalco. Ora in tre giornate speciali, per l’occasione della Giornata dell’Unità nazionale, chi visita il Museo del Risorgimento può di nuovo provare l’emozione unica di immergersi in questo santuario del Risorgimento, senza prenotazione e senza alcun sovrapprezzo. Un evento eccezionale, perché dopo il 19 marzo la Camera tornerà chiusa, anche se la direzione del Museo intende proporre altre aperture occasionali nel corso dell’anno.