Il museo d’arte contemporanea nella reggia che fu proprietà dei Vescovi di Torino e dal 1247 passò ai Savoia. La dimora crebbe da allora in dimensioni e magnificenza dominando l’antica via per le Gallie: nel seicento l’imponente manica lunga, nel settecento i cantieri di Juvarra, la sala cinese prima
del dominio napoleonico.
Si dice che tra le residenze di Casa Savoia, il Castello di Rivoli sia quello abitato da più tempo e che per molti secoli abbia rappresentato – molto più di altre residenze della Corona di delizie – un simbolo del dominio sul territorio piemontese, forse anche per via della strategica posizione elevata, nelle vicinanze dell’antica strada per le Gallie. Quel che è certo è che l’area su cui sorge il Castello vide fin dal periodo romano un importante insediamento. Difficile immaginare l’aspetto del maniero in epoca medievale, descritto nel Quattrocento come munito di una torre centrale, di una prigione e di ambienti ad uso della corte e degli ospiti. Si fa per la prima volta riferimento ad un edificio fortificato, il «Castrum riuollum», nel 1159, mentre la prima illustrazione è datata 1609 e mostra un torrione centrale attorniato da edifici di varia dimensione, con un giardino collinare che ingentilisce l’aspetto militare del complesso.