La sua sagoma inconfondibile si scorge completamente dalla pianura solo nei mesi invernali. In primavera il verde parzialmente la nasconde, fino al tardo autunno quando la caduta delle foglie
torna a svelare il colore bianco dell’edificio con le sue colonne, visibili da lontano.
La Villa Cimena è unica nel suo genere, tra i gioielli più singolari della collina torinese. È unica, perché in Piemonte non esistono altri monumenti di stile palladiano, ispirato all’architetto che firmò nel XVI secolo tanti spettacolari edifici neoclassici in Veneto. Il nostro unicum palladiano si raggiunge rapidamente da San Raffaele Cimena ma – diciamolo
subito – purtroppo non si visita, è chiusa al pubblico. Ci si deve accontentare di osservarla dalla strada o dalla pianura, a mezz’ora da Torino, svoltando dalla statale 590 (Gassino-Chivasso) in strada Cimenasco. Dopo aver superato il laghetto detto del «Tampas», la strada sale tra i boschi e conduce rapidamente alla nostra Villa.
Oggi il Tampas è divenuto solo un piccolo stagno, habitat primaverile di colonie di rospi. Un tempo era la riserva di ghiaccio della Villa: dal piccolo specchio d’acqua, quando le temperature scendevano sotto zero, venivano prelevati grandi blocchi di ghiaccio per le «giasere» (ghiacciaie), nelle quali conservare le derrate alimentari durante l’estate.
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