Caval ëd Bronz, l’ultimo arrivato nella piazza del Re
A metà Seicento una grande operazione immobiliare all’origine del progetto di piazza San Carlo: le chiese ai religiosi, i palazzi ai nobili di corte. Solo duecento anni dopo la statua equestre simbolo della piazza prese posto al centro del «salotto» della città
Sul finire dell’anno 1638 Madama Cristina, ancora in lutto per la morte del marito Vittorio Amedeo I, inaugura la nuova Piazza Reale, che oggi conosciamo come piazza San Carlo. Non può essere definita una vera e propria inaugurazione: non c’è ancora una vera piazza, visto che lo spazio urbano è ancora in gran parte da costruire. Esistono in quel momento soltanto le case del lato nord, mentre sul fronte opposto la chiesa di San Carlo (terminata nel 1625) è ferma «al rustico», quella di Santa Cristina appena iniziata. Quello di Madama Cristina è solo un rito di buon auspicio per l’inizio dei cantieri che dovranno «riempire» gli isolati della prima espansione della città.
Da evidenziare che, nei duecento anni di gestazione, che porteranno all’attuale piazza San Carlo, la nostra era rimasta l’unica Piazza Reale al mondo senza il monumento al re.
Nel 1838 viene eretto il monumento a Emanuele Filiberto, per volontà di Carlo Alberto
Il Caval ëd Bronz, commissionato allo scultore Carlo Marocchetti nel 1831, venne inaugurato dopo sette anni, nel 1838.
L’inaugurazione si tenne il 4 novembre (1938), festa di San Carlo e onomastico del re.
Il monumento a Emanuele Filiberto di Savoia – dettaglio
Monumento a Emanuele Filiberto e sullo sfondo facciata di Santa Cristina
Il progetto dell’apertura della nuova via Roma, riprodotto sul muro nel passaggio tra piazza San Carlo e piazza C.L.N.
Assoluta novità è l’inserimento di riquadri in rilievo tra una finestra e l’altra e di festosi ornamenti nei sottofinestra.
Assoluta novità è l’inserimento di riquadri in rilievo tra una finestra e l’altra e di festosi ornamenti nei sottofinestra.
Assoluta novità è l’inserimento di riquadri in rilievo tra una finestra e l’altra e di festosi ornamenti nei sottofinestra.
Assoluta novità è l’inserimento di riquadri in rilievo tra una finestra e l’altra e di festosi ornamenti nei sottofinestra.
Bassorilievo del Caval ëd Bronz: il duca Testa di Ferro, reduce della vittoria di San Quintino e del conseguente trattato di Cateau Cambresis, si dirige verso la riconquistata Torino riponendo la spada nell’elsa
Facciata della Chiesa di Santa Cristina. Chi usciva da Torino in direzione sud, si trovava a passare nella strettoia di una doppia benedizione, quella paterna di san Carlo e quella materna di santa Cristina, patrona di Madama reale
Il caratteristico (e «portaforuna») Toro sotto i portici della piazza